lunedì 30 marzo 2020

la proposta pedagogica di Jean-Jacques Rousseau (pedagogia)

Jean-Jacques Rousseau nasce a Ginevra nel 1712. Inizia a occuparsi di educazione nel 1762.
Una sua famosa opera fu l'Emilio, un romanzo pedagogico nel quale viene rappresentata l'educazione di un immaginario fanciullo, per l'appunto Emilio, dalla nascita alla sua età adulta.

Nel primo libro:

(0-6 anni) Rousseau apre la sua riflessione con due considerazioni preliminari: afferma della bontà originaria dell'uomo, la seconda sottolinea l'importanza dell'educazione.
Rousseau ritiene fondamentali le cure della madre. 

Il secondo libro (6-11 anni):

Rappresenta la fanciullezza dell'Emilio che cresce all'aria aperta, che impara dalle esperienze dirette, in questa fase l'educazione altro non è che rispetto delle leggi di natura. L'apprendimento di Emilio è legato al mondo naturale.

Il terzo libro (12-15 anni):

Rousseau descrive l'età dell'utile, dove si passa dall'apprendimento sensoriale all'apprendimento intellettuale vero e proprio. Il precettore dovrà valorizzare la curiosità e l'interesse di Emilio, dovrà essere in grado di trovare in se stesso i mezzi per ampliare le conoscenze.

Il quarto libro (15-18 anni):

Non è più sufficiente l'approccio indiretto per ben orientare Emilio. Le varie educazioni hanno l'obbiettivo di annullare o di contenere gli effetti dell'amor proprio, e stimola invece l'amore di sé, che conduce alla pietà. 

Il quinto libro (19-25 anni):

Viene presentata la moglie di Emilio, Sofia. L'immagine di Sofia rispecchia la visione dell'epoca di una donna, graziosa, religiosa, dedita al marito e ai figli, gioiosa, intelligente ma non saccente.
La visione di Rousseau attribuisce superiorità all'uomo, nonostante affermi che i due si completino.

Rousseau ha concezione ottimistica dell'uomo, ed è stata la civiltà a renderlo corrotto.
Rousseau sostiene che: 
  • Bisogna rispettare i tempi e la modalità di crescita fisica e psichica dell'infanzia e della giovinezza 
  • Ogni individuo possiede capacità originali, di cui l'educatore deve favorire lo sviluppo
  • L'educazione non deve rimuovere gli ostacoli al naturale sviluppo del fanciullo.
L'Emilio fu un'opera altamente criticata tanto che fu messa al bando da parte del parlamento parigino, che costò il carcere all'autore, che fuggì. 

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