Durante il seicento si sviluppa in Germania un movimento detto "Pietismo" che mirava a recuperare l'originario messaggio di Lutero.
August Francke a cui si deve l'elaborazione della pedagogia pietistica. Si rese conto della povertà materiale e morale della gioventù e si dedicò con instancabile attivismo all'educazione dei giovani. Inizialmente accolse i bambini poveri e orfani aprendo un orfanotrofio che sarebbe diventato celebre in tutta Europa. Francke diede vita a delle scuole differenziate per ceto e per genere: per fanciulli di media condizione, agiati, fanciulle povere ecc...
Non imparavano solo a leggere, scrivere, a fare di conto, ma studiavano anche come fare di conto, le discipline scientifiche, il latino, l'ebraico, le lingue moderne, e insegnamenti di carattere pratico. I ragazzi potevano scegliere le discipline in cui meglio riuscivano. Grazie a questa scuola un terzo degli orfanelli riuscivano ad accedere alle università.
Francke però adottava una pedagogia molto rigida, non comprendeva l'importanza del gioco, della fantasia, della musica, della danza e del teatro.
L'espiazione era per Francke il momento centrale del processo che conduceva alla conversione e alla rinascita, ovvero alla formazione dell'uomo nuovo. Francke aveva un doppio carattere: un aspetto decisamente repressivo e uno rispettoso delle inclinazioni naturali dell'alunno.
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